Stress? Non portarlo in vacanza
Qualche semplice consiglio per sopravvivere allo stress “pre-vacanza”
Eccoci arrivati alle porte di Agosto, ormai entrato nel nostro scadenzario mentale come IL MESE DELLE TANTO AGOGNATE VACANZE ESTIVE! Lo hanno detto anche al TG “L’estate è arrivata e le vacanze pure” con tanto di servizio dove sono presentate mete vacanziere delle quali vengono decantate bellezza del paesaggio, servizi, locali per il divertimento, occasioni imperdibili di relax e splendide attività da non lasciarsi sfuggire… Eppure ecco scattare una sensazione in noi, dapprima fievole e ancora secondaria rispetto all’entusiasmo derivante dall’idea di partire per le vacanze, ma poi sempre più forte man mano che la partenza si avvicina: ecco non puoi più far finta di non accortene… si tratta di STRESS.
Cos’è lo stress?
Nell’uso corrente, quello più usato nel parlare comune, lo stress si configura come tensione nervosa logorante che affatica sia fisicamente che mentalmente. Pochi sanno che tale termine è stato dapprima impiegato nell’ambito della fisica dove viene usato per indicare uno sforzo che si genera nel punto di un corpo elastico in conseguenza ad una forza esercitata sul corpo stesso. In ambito psicologico e medico tale definizione è stata importata più o meno fedelmente: difatti quando si parla di stress ci si riferisce ad una risposta psico-fisiologica funzionale con cui l’organismo reagisce ad uno stimolo (stressor) più o meno violento.
Perché proprio nel periodo delle vacanze?
Ricordiamoci che le vacanze costituiscono un brusco cambiamento della nostra routine. L’essere umano è governato da meccanismi di semplificazione e categorizzazione che tendono a cristallizzarsi e ripetersi proprio per consentirci di risparmiare energie mentali e fisiche. In vacanza tali schemi e abitudini vengono scardinati un po’ perché decidiamo di sperimentare altri modi di vivere, un po’ perché non vi è altra scelta visto il luogo diverso, le persone diverse, e l’assenza di quell’attività principale che dava tutt’altro ritmo alla giornata: il lavoro.
Tutto questo genera un consumo di energie non indifferente per la nostra mente ormai strutturata sullo schema prestabilito in precedenza. Gli stessi preparativi per la partenza costituiscono un cambiamento nella routine e nelle necessità che generalmente tendiamo a soddisfare senza troppi pensieri e che invece ora si sono trasformati in un compito oneroso dettato dalla necessità di non lasciare nulla al caso. Per non parlare delle notevoli e talvolta sproporzionate aspettative che riponiamo in questo breve periodo (breve rispetto al resto dell’anno): “devo rilassarmi, divertirmi, fare attività interessanti e fuori dall’ordinario, mangiare cose nuove e conoscere altra gente, il tutto senza mai provare emozioni negative perché altrimenti a cosa serve una vacanza?”
Cosa posso fare?
Partiamo dal presupposto che non esiste LA ricetta anti-stress valida per tutti e per tutti i gusti. Quelli che riporterò di seguito sono solo alcune indicazioni che potranno esservi utili nel difficile compito di reinventare sé stessi smettendo i panni di animale da lavoro e facendo vostro il celebre motto “hakuna matata”.
- Ridimensionate le vostre aspettative. Se durante l’anno la vostra soddisfazione più grande è quella di godervi un bel film sul divano e fare due passi con il vostro amico a 4 zampe, non costringetevi a partecipare a scalate, lotte corpo a corpo o viaggi in canoa solo perché “di solito non lo faccio, se non lo faccio ora, quando???”. Ricordate quello che vi piace, che vi soddisfa, che vi emoziona non va messo in secondo piano solo perché “altrimenti facciamo sempre le stesse cose” Non preoccupatevi, è impossibile fare sempre le stesse cose, siete in un luogo diverso con persone diverse e le situazioni sono diverse!
- Abituatevi gradualmente al ritmo vacanziero. A volte le vacanze sono organizzate in maniera tale da non consentire un approccio graduale al nuovo mood. Si esce dall’ufficio e via, corri a casa, fai la valigia parti e divertiti. L’essere umano è abitudinario proprio per costituzione mentale o meglio celebrale! Non è umanamente pensabile effettuare cambi così repentini in così poco tempo. Nei fine settimana precedenti, o nelle serate che precedono la partenza cercate di fare attività rilassanti come un’uscita fuori porta o partecipare ad un evento. Preparate il vostro cervello ad accogliere stimoli e ritmi nuovi.
- Preparatevi alla partenza usando almeno i 3 o 4 giorni che la precedono. La casa resterà chiusa per giorni, i bagagli sono tanti, in frigo non possono rimanere cibi deperibili, in giardino crescerà l’erba quindi bisogna tagliarla…. insomma le cosa da fare sono tantissime, non riducetevi alla sera prima!
D.ssa Giulia Alberini
La collaborazione tra le Dott.sse Adriana Davoli e Giulia Alberini nasce dalla volontà di fornire ai pazienti una più ampia gamma di possibilità di supporto. Presso il nostro studio sito in via Monte Sabotino 12C (Piano terra), organizziamo incontri di supporto di gruppo, consulenze familiari, supporto di coppia e individuale e percorsi di crescita personale.